Poche le informazioni sicure su questo mercato coperto, ma una sola certezza: quella per cui sarebbe riparo di tossicodipendenti e sbandati, cosa che non ci impedisce certo di approfittarne di un momento di loro assenza.
Del destino del mercato coperto si sa ancora meno, ma molti sono i progetti improbabili e futuristici che circolano in rete. Realizzato all’incirca negli anni ’70, venne chiuso nel 2010 e adibito a deposito comunale per archivi ed utensili per l’urbanistica (cartelloni, vernici ecc). Ma, oltre ai documenti, ai faldoni comunali e ai segnali stradali, troviamo ancora esposti i cartelli con i prezzi della carne, i poster delle specie ittiche presenti in pescheria e le réclame dei dolci tipici.
Negli uffici ai piani superiori la devastazione è stata furiosa, tanto che ci si fa strada su un tappeto di siringhe, calcinacci e computer distrutti. La nostra permanenza stavolta è fugace; d’altronde ci sono sempre degli inquilini che potrebbero tornare da un momento all’altro e non gradire particolarmente visite inattese.