La villa del produttore cinematografico, dai riflettori all’oblio

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

Così recita, sulla carta, l’art. 9 della Costituzione. Si parla di un patrimonio inteso non soltanto come bene nazionale, ma anche come ricchezza di ogni singolo cittadino che, per questo, deve essere preservato, protetto e reso adeguatamente fruibile.

Se cinema, arte e paesaggio sono i fiori all’occhiello del patrimonio culturale italiano, lo stato in cui versa Villa C. è una metafora drammatica della perdita della nostra identità. Disinteresse e speculazione hanno fatto sì che perdesse il suo splendore originario, lasciando il posto a un vuoto scheletro.

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