Il centro Italia è costellato di grandi complessi religiosi che hanno fatto la storia della cristianità occidentale e che versano in uno stato di assoluto abbandono.
E’ lo stesso epilogo di questo secolare convento che, nonostante i trascorsi sacri, oggi stenta a reggersi “in piedi”. Tra danni strutturali, scorribande di vandali e satanisti della domenica, è difficile immaginarlo per il tesoro medievale che fu.
Eppure, qualche traccia sporadica degli antichi fasti, salta all’occhio di chi riesce ad andare oltre le scritte sui muri e i calcinacci sparsi al suolo. Dal chiostro, alle celle dei frati, fino allo splendido salone di rappresentanza, ci imbattiamo in capitelli in marmo, lunette affrescate e splendidi architravi.
Edificato nella seconda metà del Duecento su volere del vescovo locale per essere concesso in uso agli Agostiniani, fu utilizzato dai monaci fino a quarant’anni fa. Da allora, il degrado e i rampicanti si sono lentamente impossessati dell’intero complesso. Ma anche la mano dell’uomo non ha fatto meno danni.