Tra sacro e profano nella bottega del gessista

Divinità dell’antica Grecia, creature antropomorfe e figure della tradizione cristiana sono ammassate alla rinfusa nel cortile di questa bottega artigiana.

Un pantheon di silhouette destinato ad abbellire rigogliosi giardini, finché tutto non si è interrotto improvvisamente, lasciando invecchiare quelle creazioni tra sterpaglie e immondizia. La porosità del gesso ha velocizzato il decadimento delle riproduzioni, annerite e ricoperte da un vellutato strato di muschio.

Tanto è stata repentina la chiusura che nessuno si è curato di metterle al riparo: nel cortile del retrobottega sono ancora addossati i calchi con le opere incompiute e diversi tavoli da lavoro con gli attrezzi in attesa di dare di nuovo forma all’estro artistico.

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