Palazzo B.: da residenza baronale a museo dimenticato

Ci sono luoghi che possono raccontare più di un intero libro. Luoghi carichi di vissuto, capaci di parlare attraverso il muto linguaggio dell’abbandono. Una lingua non verbale, che si esprime sotto forma di fotografie e oggetti di vita vissuta.

In questa casistica rientra il palazzo della famiglia B., di nobile discendenza baronale, piuttosto attiva nella politica locale, tanto da annoverare ben tre sindaci del capoluogo abruzzese nella sua stirpe.

Molti i beni, i terreni e i palazzi acquisiti nel corso dei secoli, anche al di fuori dei confini regionali, fino da essere riconosciuti come signori del territorio dal Medioevo all’Unità d’Italia.

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