Ora pro nobis

Una storia simile a quella di tanti altri edifici di culto lasciati al loro destino ma con un lieto fine. Dopo più di 20 anni di abbandono, il santuario della Madonna della Valle di Bevagna potrebbe tornare a nuova vita.

Meta di pellegrinaggi che non si sono interrotti nemmeno a seguito della chiusura per inagibilità, il santuario di Bevagna ha una storia antichissima, che risale al periodo della predicazione francescana in Umbria. Fondato nel 1212 su volere di Napoleone Orsini, che si era convertito al cristianesimo per opera di S. Francesco, è tutt’ora circondato da una folta boscaglia di querce e castagni ed offre uno splendido panorama sulle campagne umbre.

Fu ricostruita più volte nel corso dei secoli, fino all’ultimo rifacimento risalente al 1934, seriamente danneggiato dal terremoto del 1997. Da allora non è più visitabile, e i tanti fedeli che qui si accalcano per chiedere la grazia, raccolgono i loro ex voto sulle recinzioni di protezione e su piccoli altarini rudimentali. Bavaglini, cappelli, rosari e crocifissi: oggetti materialmente privi di valore, ma di grande importanza spirituale per chi spera nell’intercessione divina. Tante anche le foto, le scritte di ringraziamento sui muri e i mazzi di fiori ormai appassiti.

Una frana che ha colpito la strada che lo collega all’abitato, ha messo in serio rischio anche il solo raggiungimento del santuario. Per questo le istituzioni e le associazioni si sono attivate per riconsegnare questo gioiello della cristianità alla comunità. I lavori di recupero sono attualmente in corso e c’è da sperare che presto tornerà ad accogliere gli ex voto di suoi fedeli.

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