Borgo di Salci, il paese dove “c’era tutto”

Salci non è solo un borgo abbandonato, ma un luogo che ancora oggi racconta la sua storia a chi sa ascoltarlo. Situato su una solitaria collina tra Umbria, Toscana e Lazio, a pochi chilometri da Città della Pieve, questo antico borgo fortificato porta con sé il fascino di un passato glorioso e la malinconia di un presente sospeso nel tempo.

Un tempo cuore pulsante di commerci e incontri, il borgo di Salci sorse nel XIV secolo per volontà della famiglia Bandini e divenne, nel 1568, un vero e proprio ducato su investitura di Papa Pio V. Con le sue mura possenti e le due corti interne, il borgo godeva di privilegi feudali unici: una guarnigione militare indipendente, il diritto di imporre tributi e pedaggi, di autorizzare mercati e perfino di battere moneta propria. La sua posizione strategica, al crocevia tra Orvieto, Siena e Chiusi, lo rese punto di passaggio per mercanti e pellegrini diretti a Roma lungo la Via Francigena, ma anche rifugio per contrabbandieri e ricercati, che qui trovavano una momentanea salvezza.

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