La bacheca didattica ancora riporta le date delle sessioni d’esame e gli avvisi agli studenti. Sono tutti fermi allo stesso mese. Un mese che ha cambiato i destini non solo di quei ragazzi, ma di una città intera.
Istituta nel 1981 per la ricerca, la tutela, lo studio, la conservazione e il restauro del patrimonio cinematografico, questa scuola disponeva di un fondo, arricchito anche grazie alle donazioni private, che era arrivato a contare più di 100.000 pezzi tra pellicole e materiale audiovisivo di vario genere.
Qui, i ragazzi potevano approfondire mestieri e tecniche del cinema, per poi essere pronti a ricoprire quelle professioni che contribuiscono a rendere l’opera cinematografica unica, irripetibile ed una vera forma d’arte capace di approfondire svariate tematiche e di suscitare indimenticabili emozioni.
Il terremoto ha segnato un duro colpo d’arresto alle attività dell’ente, la cui struttura è stata interamente sventrata e resa inagibile. Nelle stanze vuote qualcosa sopravvive ai cumuli di macerie: ci sono i proiettori; le pellicole aggrovigliate con i cavi depredati del rame; le aule dalle poltroncine rosse ricoperte di calcinacci; il laboratorio fotografico con vecchie stampe in bianco e nero e reagenti chimici.
Una storia che assume i contorni di un film, ma senza nessun lieto fine.